Galleria foto: LOCOMOTORE E 626

LOCOMOTORE E 626

Durante un viaggio a Cuneo con la famiglia ci fermammo a pranzo in un ristorante il cui titolare è un modellista. Tra le opere esposte c'era anche un modello di un locomotore in ottone. Era bellissimo e papà, come sempre, volle cimentarsi a sua volta. Iniziarono le ricerche presso il museo ferroviario di Trieste, il deposito delle FF.SS. di Mestre e poi un cugino che faceva il ferroviere... Con la forbice da lattoniere iniziò a tagliare le prime lamiere d'ottone, poi il tornio salì in cattedra per le ruote e via così sino al martello che spaccò due sassi rubati dalla massicciata vicino casa per il diorama. Il treno di papà è funzionante nel senso che corre avanti e indietro per il tratto di binario predisposto. Per la parte elettrica papà si fece aiutare da un'appassionato il sig. Borromeo di Mestre che gratuitamente progettò e realizzò l'impianto. Un signore d'altri tempi con cui papà restò amico negli anni. Per capire la malattia che coglie i modellisti si pensi che papà modificò uno ad uno sia i chiodi che fissano i binari alla massicciata sia quelli tra binario e binario. Della doppia chiodatura che fissa la carrozzeria era particolarmente orgoglioso. Il modellismo ferroviario è un mondo a parte da quello navale per cui papà non vi ci si addentrò. Portò solo poche volte il modellino fuori casa, tra queste ad una mostra nel Principato di Monaco dove riscosse molta ammirazione. Scala 1 : 32. Anno 1995.